Offesitudine

Offesitudine

Avevo molte cose da dire.
Diversi argomenti su cui scrivere.
Ma oggi sono offesa e non riesco a pensare ad altro.

Ieri la mia vicina di anni 10 è venuta a vendere i biglietti della lotteria della scuola (pubblica).
-” Ci servono perchè la scuola non ha soldi.”
– ”Bene.. e cosa si vince?”
– ” Eh.. i premi non ci sono devono portarli i bambini da mettere in palio.”
– ” Quindi in questo momento tecnicamente non esistono premi.”
– ” No.”
-” Quindi vi stanno mandando in giro a fare l’elemosina.
    e poi vi obbligano anche a cercare dei premi per scongiurare la figura dimmerda.
    Che meraviglia.”
-” Anche per il catechismo li vendiamo, però lì se non finiamo il blocchetto la suora ci sgrida.”
Ora io vomito.
Come spieghi ad una bambina che non è così che dovrebbe girare, che non ci si deve abituare, perchè non è questo il mondo in cui deve voler vivere?
E chi spiega a me dove cazzo vanno i soldi delle tasse ingenti pagate?
Non voglio parlare di politica perchè non ho ne la competenza, ne lo stomaco forte, ma direi che non c’è molto da dire.
Parla tutto in modo molto esplicito.
E la cosa mi offende a morte.

Mi offende anche vedere cosa ha dovuto subire una terra che mi ha ospitato tante volte.
Sardegna, una terra con Dueppallecosì.
Ma a volte le pallecosì non bastano.
A volte, per quanto grosse, non sono sufficienti.

Mi offende sapere che vivo nella nazione con paesaggi più vari e mozzafiato.
Con la cucina migliore.
Con città che parlano.
Storia e storie ovunque, in ogni piccola pietra.
Eppure si è costretti a cercare altrove, a dover vivere fuori.
Che ci sta, ma non quando la scelta è indotta.
Non quando persone a cui vuoi bene devono farlo.
Mi offende vedere che chi si è trasferito in città enormi senza regole e senza criterio, anche di fronte a situazioni pessime, non riesce a rimpiangere questa terra.
Perchè il nuovo che sembra assurdo è meglio che casa tua senza futuro.

Mi offende vedere che noi donne non ci bastiamo mai.
Che lottiamo per mille diritti.
Per essere pari.
Per essere apprezzate.
E le prime che non lo fanno, poi, siamo noi.
Lo facciamo con noi stesse tutti i giorni.
Non siamo mai abbastanza belle.
Abbastanza brave.
E quando crediamo di esserlo trattiamo le altre donne come nemmeno il peggior uomo misogino saprebbe fare.
Siamo soldati con la stessa divisa, dello stesso schieramento che si sparano nelle gambe a tradimento.
Perchè le donne fanno così?
Ci spinge la paura di perdere quello che abbiamo guadagnato?
Il timore che qualcuno ce lo porti via?
Quindi la nostra rabbia viene sempre da lì, dall’insicurezza.
Perchè temiamo quella perchè è più bella, o magari è più brava, più simpatica, più giovane, più bionda.
Allora eliminiamola.
Perchè ci guardiamo come gli uomini di cui ci lamentiamo ( e che smettessimo di frequentare magari si estinguerebbero. Amen.).
Sempre in paragone con modelli che non esistono invece che vederci come persone, tutte diverse.
Con cose diverse da dire.
Con bellezze diverse.
Esperienze diverse.
Biondi diversi.
Non per forza meglio o peggio.

E sono offesa perchè in mezzo a questo ho la fortuna di avere due occhi stupendi.
Che non sono i miei.
E non me li godo quanto dovrei perchè penso a lavori, progetti, instabilità, soldi (che non ci sono), governo (che sarebbe meglio non ci fosse), problemi e che magari non sono abbastanza bella, brava o bionda.

A onor di cronaca oggi è il primo giorno di quei giorni.
Comunque a noi in 5 giorni passa.
Ma io credo che sarò offesa comunque anche tra 5 giorni.

-” In un’ora sei passato dall’aver mal di gola al cagotto, forse c’è davvero una connessione 
    tra la tua faccia e il tuo culo.”
    G. S.
   

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