Guide inutili per posti belli – Perchè.

Guide inutili per posti belli – Perchè.

Avevo dodici anni, i miei genitori seduti accanto e il culo su un aereo diretto a Skiathos quando ho pensato per la prima volta che viaggiare mi piaceva. Ma mi piaceva tanto.

Mi piaceva al punto che la sola idea di raggiungere una destinazione mi faceva tremare lo stomaco come quando da adolescente ti passa davanti quello che impenna con il motorino e manco sa come ti chiami ( tu invece lo sai perché hai già contattato l’FBI, le spie russe e tracciato tutto il suo albero genealogico. I social non c’erano e una si doveva organizzare come poteva, ma questa è un’altra storia).

Quella è stata la prima volta dove davvero ho pensato che avrei voluto viaggiare sempre, farne un’attività a tempo pieno, un lavoro.

Di anni, da quel giorno, ne sono passati talmente tanti che mi fa paura contarli, ma il batticuore è rimasto e dei viaggi ne ho fatto un lavoro davvero.

Posso dire che di una vita senza costanti partire e tornare è l’unico vero punto fermo. Ormai da 11 anni.

Nel tempo ho capito che il viaggio non è immune da difetti, proprio come il ragazzino in motorino.

Eppure mi piace tanto, tanto come allora.

Anzi, ne sono perdutamente innamorata come di un compagno che scegli per la vita.

E tra tutte le cose che mi piace raccontare è tempo di dare un po’ di spazio anche a lui.

 

2 Comments
  • Manuela
    Posted at 13:28h, 09 settembre Rispondi

    Che bello amica🌺 Finalmente!!!

    • Sacchi di Cinismo
      Posted at 16:38h, 18 settembre Rispondi

      Se sarà bello è ancora da vedere 😉

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