Fuga di cervelli, tipo il mio.

Fuga di cervelli, tipo il mio.

In questi giorni ho avuto il blocco dello scrittore.
Anche adesso in realtà.
Poi però ho trovato la cura e sono guarita.
Non posso avere nessun blocco dello scrittore, non essendo io uno scrittore.
Quindi scrivo.
Sono successe diverse cose in quest’ultima settimana.
Niente di troppo concreto, ma c’è del movimento e dopo quasi un anno di scarpe di cemento, direi che ci piace.
Poi cosa ho fatto?
Ah sì, mi sono fatta delle paranoie senza fondamento, perchè non so tenere a bada . . .  niente.
Non so tenere a bada niente.
E’ come nella storia infinita, quando c’è la palude della tristezza, puoi così chiamare Atreiu, niente da fare, non c’è un motivo, sei lì, se ti deprimi vai sotto e ciao.
E ci vai sotto.
Perchè un dubbio ne porta altri e poi altri e ancora altri.
A noi ci piace così.
Anzi non ci piace, ma a volte è inevitabile.
E’ una categoria di donne precisa.
Sono quelle abituate a badare a loro stesse, a scegliersi la strada, guidare sole, mantenersi, consolarsi, analizzarsi, cadere e  rialzarsi.
Da sole.
E non perchè non ci sia qualcuno vicino a loro.
Ma perchè sanno che quel qualcuno è di passaggio, che puo’ limitare le loro forze, farle abituare ad avere quattro mani invece di due.
Ma per quanto?
Sono state abituate un po’ per necessità e un po’ per virtù ad avere gonadi al maschile più grandi del previsto.
Sono abituate a saper fare tutto da sole.
E quando capita di condividere,soprattutto se è un bellissimo condividere, capita che ti assalga la palude della tristezza, che Artax non riesca ad uscire e sprofondi, che tu dica ”cazzo sicuramente non sarà come sembra/ mi farà schifo domani / dopodomani ci odieremo/ forse ho sbagliato tutto / vaffanculo” e  che ti ci voglia un attimo – o un’amica o entrambi- per ricordarti che le cose da sola le saprai fare sempre, che ci si puo’ rilassare, che si puo’ smettere di pensare almeno per  un secondo e viversela, in silenzio mentale.
Tanto poi Artax resuscita.
Sono donne che pensano, troppo.
E poi c’è sempre chi equlibria, tipo le donne sedia o le donne sedia scomoda.
Ma questo ve lo racconto nel prossimo post.
Adesso vado, che non vorrei che il mio cervello si allontanasse troppo.
Mercoledì ho un colloquio e potrebbe servirmi.

 – ” Il lavoro consiste nel pulire le stalle, strigliare i cavalli.. 
     che poi non ho capito perchè devo sgridare il cavallo se non ha fatto niente..”
     L.
   (Voce del verbo fuga di cervello)

2 Comments
  • Patalice
    Posted at 12:04h, 21 gennaio Rispondi

    …comunque il blocco dello scrittore del non scrittore è un concetto interessante alquanto…

  • GloriaS
    Posted at 13:52h, 21 gennaio Rispondi

    Ti solleva da varie difficoltà il Non essere qualcosa.

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